Che Blog è mai questo?

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Cinque giovani uomini stanno provando a capire come le cose vanno filmate, come le cose vanno narrate, come le cose vanno trasmesse, insomma, come si fa il cinema. Quale miglior modo di capire se non quello di ragionare su come se la cava chi ne sa più di noi?

15 marzo 2014

Spring Breakers

"Spring breakERS forever... Spring breakERS forever, bitches..."


Non conosco Harmony Korine.
Non ho visto "Gummo", il suo film precedente, e il poco che so sul suo conto si può riassumere in queste parole: rompipalle del benpensiero. Controcorrente e indie, indie sul serio.

Quindi considerando queste basi il film (di cui sono venuto a conoscenza mesi dopo l'uscita nelle sale, perchè qua in Italia si pompano sempre i film più meritevoli...) avrebbe dovuto attirarmi già prima della visione.


Poi, leggendo la trama, le aspettative un po' calano. Insomma, quattro ragazzine che vanno allo spring break e entrano pian piano nel circolo della perdizione non è esattamente una sinossi che alza l'hype prima della visione. Sembra uno di quei film per adolescenti idioti che danno il martedì sera su MTV.
Già... MTV (tenete a mente questo riferimento per dopo).

Come seconda cosa osservi il cast: James Franco passa il test. Ma ci sono anche Vanessa Hudgens e Selena Gomez. la Hudgens che baciava Zach Efron in "High School Musical" e la Gomez che fino a due giorni prima si baciava Justin Bieber tra un ciak e l'altro de "I maghi di Waverly".
Attricette della Disney, insomma.
Già... la Disney (tenete a mente quest... blah, blah blah avete capito).

"Oh mio Dio" mi dico, "Oh mio Dio, che scelte pessime". Mai stato più in errore.


Topolino, canzonette e fucili a canne mozze


Dico che le scelte attoriali sono azzeccatissime perchè proprio considerando 1) da dove vengono e cosa rappresentano le attrici, 2) il contesto in cui sono utilizzate, possiamo capire la forza di questa opera d'arte.
Disney Channel è la più forte icona pop a cui i giovani teenager di tutto il mondo si aggrappano per trascorrere le loro giornate: ai più piccoli sono rivolte le serie TV ("Hannah Montana", "School of Rock", la già citata "I maghi di Waverly"), ai più cresciutelli e in crisi ormonale si rivolgono i film strappalacrime e pieni di ormoni infantili (baci a stampo e poi a nanna, la limonata è già porno per i più arrapati), vedi "High School Musical"  o i lungometraggi tratti dalle stesse serie TV.
Cosa succede quando i protagonisti stessi di questi Santi Graal del buonismo e dell'innocenza contemporanei vengono portati all'interno di una trama malata, controversa, disturbante e disturbata come quella di "Spring Breakers"?
Cosa succede quando vedi Vanessa e Selena (insieme a Rachel Korine e Ashley Benson) che rapinano un ristorante pur di ottenere i soldi per la vacanza primaverile, che si drogano, che si strusciano addosso a degli sconosciuti, che abbracciano degli Uzi come se fossero dei bambini, che uccidono per vendetta?

In men che non si dica tutto il castello cade: l'innocenza, la fanciullezza che Disney Channel, MTV e simili ci fanno credere che esista ancora, in realtà è, grazie a questo film, ormai decaduta: è soltanto marciume, apparenza, disagio, esattamente come il mondo degli adulti. Mi vengono in mente i Nirvana, o meglio, il movimento grunge in generale. Questo film è un po' grunge. Il mal di vivere che esprime è alla fin fine uguale a quello del buon Kurt Cobain... i protagonisti ne sono inconsapevoli, credono di trovare risposte, ma il regista ci fa capire che queste risposte non le troveranno mai.

I protagonisti credono di trovare una risposta. Già, è proprio così. Appena arrivate in Florida le ragazze, stufe del loro piccolo mondo di periferia, credono di aver trovato loro stesse: è un susseguirsi di incredibili scoperte e conoscenze, di vita al suo massimo, di libertà di azione, di movimento e di pensiero, quella che sperimentano a South Beach. È il posto più spirituale in cui siano mai state. Vorrebbero fermare la vita e fare click per vivere sempre quel momento.  E non appena finiscono in prigione, ci pensa James Franco (fantastico nella sua interpretazione) nei panni di Alien, a non far vacillare le certezze acquisite delle quattro protagoniste.

Lui è un mafiosetto aspirante rapper, semi-conosciuto, ma per le ragazze sarà semplicemente un angelo demoniaco: angelo perchè le salva dalla cella, demoniaco perchè lo fa per interessi personali, di nuovo angelo perchè in modo distorto finisce col volerle bene, di nuovo demonio perchè le conduce all'autodistruzione, al peccato.
E se due riescono a salvarsi scappando prima dell'inevitabile tragedia (Selena, la cattolica, e Rachel Korine), le altre due non sapranno fare altrettanto.


spring breakers everytime

All'inizio dell'articolo non ho usato casualmente il termine "opera d'arte". Qui tutto è studiato a tavolino per riferirsi alla pop-culture adolescenziale dei giorni nostri: la fotografia (bellissima), che con colori fortemente antinaturalistici ricorda i reality/serie TV di MTV, ma anche le colonne sonore composte dall'iconico Skrillex (con brani che oltre i suoi comprendono anche tracce di Britney Spears e Ellie Goulding).

La recitazione è ottima. Franco fa un lavoro egregio interpretando alla perfezione un personaggio che ha grandi probabilità di diventare un cult, le altre attrici si comportano bene.
È ufficiale: anche Selena Gomez ha reso utile la sua vita. Ora c'è molta più pressione sulle aspettative di ogni altro essere umano, ammettiamolo. Mi rifiuto di essere più inutile di lei. Mi rifiuto.
Ma vabbeh.

Le sequenze magistrali della ballata al piano suonato da Alien e la sparatoria finale coronano quello che secondo il mio emotivo e spregiudicato parere è un quasi capolavoro.


by E.N.,
impaziente e dagli occhi stanchi

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