Il mito della rinascita e la Fantascienza che vorremmo
L'abilità. Il fare scuola. La tekne, come direbbe Socrate.
Il film di Alfonso Cuaròn vive di tecnica e, per una volta meritatamente, questo fatto viene riconosciuto anche dall'Academy che gli fa vincere praticamente tutti i premi nelle categorie tecniche.
Regia. Fotografia. Montaggio. Effetti speciali. Sonoro. Montaggio Sonoro. Colonna Sonora.
Sul premio alla Miglior Regia ho un piccolo appunto da fare, ma lo spiego meglio al fondo di questo articolo.
Però questo "Gravity", a mio parere, meritava una vittoria anche nella categoria principale, quella di Miglior Film. Non perchè sia superiore a pellicole come "12 Anni Schiavo" o "The Wolf of Wall Street", anzi. Forse il secondo, a conti fatti è anche meglio; non tanto nella realizzazione o nel fascino che i due film hanno durante la visione (completamente diverso, sia ben chiaro, ma ugualmente efficace), ma nelle finalità della produzione: un film con George Clooney e Sandra Bullock non può non avere anche una fortissima spinta verso il lucro. Certo, anche DiCaprio è mainstream, ma la sua scelta ha un senso (se non altro come fantoccio dell'artista Scorsese); scegliere la Bullock, invece, non ha mai senso, tranne quello di voler attirare il suo pubblico.
Quello che però eleva il film è il ritorno a un certo tipo di fantascienza che da anni ormai sembra essere stata abbandonata.
Quella che stupisce, affascina, e cambia le persone. Perchè per fare la guerra basta e avanza la Terra.